Rivista di Diritto SocietarioISSN 1972-9243 / EISSN 2421-7166
G. Giappichelli Editore

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Sez. V – Osservatorio sulla giurisprudenza del Tribunale di Napoli (di Giovanni Bosone, Paolo Ghionni Crivelli Visconti e Carlo Limatola)


TRIBUNALE DI NAPOLI, Sezione specializzata in materia di impresa,
25 febbraio 2015 – Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore

R.G. 16832/2013

TRIBUNALE DI NAPOLI, III Sezione civile, 16 settembre 2014
Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore

R.G. 20920/2011

TRIBUNALE DI NAPOLI, III Sezione civile, 16 ottobre 2014
Quaranta, G.U.

R.G. 15445/2011

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
3 settembre 2014 – Di Mauro, Presidente – Quaranta, Relatore

R.G. 21696/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, III Sezione civile, 3 dicembre 2014
Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore

R.G. 17053/2011

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
19 novembre 2014 – Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore

R.G. 22648/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, III Sezione civile, 4 giugno 2014
Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore

R.G. 4617/2011

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
27 maggio 2015 – Buttafoco, Presidente – Macrì, Relatore

R.G. 24813/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
7 luglio 2014 – Quaranta, G.U.

R.G. 30598/2013

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
16 giugno 2014 – Macrì, G.U.

R.G. 5715/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
5 marzo 2015 – Buttafoco, Presidente – Macrì, Relatore

R.G. 27668/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
5 dicembre 2014 – Macrì, G.U.

R.G. 30986/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
5 febbraio 2015 – Rustichelli, Presidente – Macrì, Relatore

R.G. 25403/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
10 aprile 2015 – Quaranta, G.U.

R.G. 21588/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
30 aprile 2015 – Quaranta, G.U.

R.G. 21588/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
14 aprile 2015 – Quaranta, G.U.

R.G. 24311/2014

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
30 aprile 2015 – Quaranta, G.U.

R.G. 3178/2015

TRIBUNALE DI NAPOLI, ord., Sezione specializzata in materia di impresa,
30 giugno 2015 – Macrì, G.U.

R.G. 6330/2015

 

SOMMARIO:

25 febbraio 2015 – Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 16832/2013 - 16 settembre 2014 Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 20920/2011 - 16 ottobre 2014 Quaranta, G.U. R.G. 15445/2011 - 3 settembre 2014 – Di Mauro, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 21696/2014 - 3 dicembre 2014 Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 17053/2011 - 19 novembre 2014 – Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 22648/2014 - 4 giugno 2014 Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 4617/2011 - 27 maggio 2015 – Buttafoco, Presidente – Macrì, Relatore R.G. 24813/2014 - 7 luglio 2014 – Quaranta, G.U. R.G. 30598/2013 - 16 giugno 2014 – Macrì, G.U. R.G. 5715/2014 - 5 marzo 2015 – Buttafoco, Presidente – Macrì, Relatore R.G. 27668/2014 - 5 dicembre 2014 – Macrì, G.U. R.G. 30986/2014 - 5 febbraio 2015 – Rustichelli, Presidente – Macrì, Relatore R.G. 25403/2014 - 10 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 21588/2014 - 30 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 21588/2014 - 14 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 24311/2014 - 30 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 3178/2015 - 30 giugno 2015 – Macrì, G.U. R.G. 6330/2015


25 febbraio 2015 – Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 16832/2013

Società – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Danno diretto nei confronti del socio – Azione di responsabilità (di natura extracontrattuale) – Legittimazione attiva al di fuori del concorso fallimentare (Art. 2476, 6° comma, c.c.) L’azione di responsabilità esercitata dal socio ex art. 2476, 6° comma, c.c. nei confronti dell’amministratore ha natura extracontrattuale e richiede la sussistenza di un danno diretto in seguito ad un comportamento doloso o colposo dell’ammi­nistratore. Tale azione può essere esercitata dal singolo al di fuori del concorso fallimentare. Società – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Richiesta ai soci di nuovi apporti a titolo di finanziamento – Esclusione della responsabilità diretta nei confronti dei singoli soci. (Artt. 2467, 2476, 6° comma, c.c.) La richiesta, da parte dell’amministratore, di nuovi apporti a titolo di finanziamento, anziché di capitale di rischio, può essere fonte di responsabilità nei confronti della società e dei creditori sociali, ma non nei riguardi del singolo socio, il quale non subisce alcun pregiudizio diretto per effetto di tale comportamento. (pgcv)


16 settembre 2014 Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 20920/2011

Società – Società di capitali – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Prescrizione quinquennale dell’azione sociale – Decorrenza dalla cessazione della carica – Decorrenza, in caso di rinuncia, dalla comunicazione, quando rimane in carica la maggioranza dei componenti del consiglio (Artt. 2385, 1° comma, 2393, 4° comma , 2476, 1° comma, c.c.) L’azione sociale di responsabilità contro gli amministratori di società di capitali si prescrive entro cinque anni dalla cessazione della carica e decorre, in caso di rinuncia, dalla comunicazione al consiglio di amministrazione, quando rimane in carica la maggioranza dei componenti ex art. 2385, 1° comma, c.c. (pgcv) Società – Società di capitali – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori nei confronti dei creditori sociali – Prescrizione quinquennale dell’azione – Decorrenza dall’insufficienza del patrimonio sociale (ec­cedenza delle passività sulle attività) – Irrilevanza della perdita integrale del capitale sociale e dell’insolvenza (Artt. 2394, 1° comma, 2476, 1° comma, 2949, 2° comma, c.c.) L’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori da parte dei creditori sociali si prescrive in cinque anni con decorrenza dall’insufficienza del patrimonio sociale, consistente nell’eccedenza delle passività sulle attività, a prescindere tanto dalla perdita integrale del capitale sociale quanto dall’insolvenza. (pgcv) Società – Società di capitali – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori nei confronti della società e dei creditori sociali – Cumulo delle azioni in caso di fallimento della società nell’unica azione esperita dal curatore – Prescrizione – Decorrenza diversificata a seconda degli eventi dannosi posti a base delle domande risarcitorie (Artt. 2393, 2394, 2476 c.c., 146, 2° comma, legge fall.) In caso di fallimento, le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori da parte della società e dei creditori sociali si cumulano nell’unica azione esercitata dal curatore, con la conseguenza che la [continua ..]


16 ottobre 2014 Quaranta, G.U. R.G. 15445/2011

Azioni – Patto di opzione su azioni – Opzione di vendita – Fattispecie a formazione progressiva: proposta irrevocabile ed eventuale accettazione del promissario – Esercizio del diritto di vendita in modo difforme dal patto ed equivalenza ad una nuova proposta – Decorrenza del termine per il corretto esercizio del diritto di opzione – Inapplicabilità dell’esecuzione in forma specifica (Artt. 1326, 5° comma, 1329, 1331, 2932 c.c.) In caso di opzione di vendita, la manifestazione di volontà di esercitare il diritto di vendita in modo difforme da quanto pattuito, equivale a nuova proposta, con conseguente decorrenza del termine fissato per l’esercizio del diritto di opzione ed inapplicabilità del rimedio dell’esecuzione in forma specifica. Società per azioni – Azioni e partecipazione sociale – Messa in liquidazione della società – Diritto dei soci alla sola ripartizione del patrimonio residuo – Conseguente mutamento della natura dei titoli azionari (Artt. 2350, 2351 c.c.) La messa in liquidazione della s.p.a. influisce sulla natura del rapporto sociale, determinando l’impossibilità di dare luogo all’opzione precedentemente stipulata sui titoli, poiché alle azioni corrisponde il solo diritto alla ripartizione del patrimonio residuo all’esito della liquidazione. (pgcv)


3 settembre 2014 – Di Mauro, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 21696/2014

Società per azioni – Azioni – Preliminare di cessione di azioni condizionato risolutivamente – Mancata esecuzione da parte del promittente alienante (sul presupposto dell’avveramento della condizione) – Successiva alienazione dei titoli promessi in vendita da parte del promittente alienante – Ulteriore trasferimento per mano del cessionario in favore di altro soggetto – Impossibilità materiale e giuridica di concedere la misura del sequestro (Artt. 2932 c.c.; 670 c.p.c.) In caso di preliminare di vendita di titoli azionari, è materialmente e giuridicamente impossibile concedere il sequestro avente ad oggetto le azioni promesse in vendita, qualora le stesse siano trasferite ad altro cessionario e da questi, a sua volta, ad un terzo soggetto, del tutto estraneo al giudizio cautelare. Società per azioni – Azioni – Preliminare di cessione di azioni condizionato risolutivamente – Condizione consistente nell’esercizio della prelazione (statutaria) da parte dei soci – Denuntiatio non contenente gli estremi della proposta contrattuale – Manifestazione dei prelazionari della volontà di esercitare il diritto di prelazione nei termini – Avveramento della condizione (Artt. 1353, 2932 c.c.) In caso di preliminare di vendita di titoli azionari sottoposto alla condizione risolutiva dell’esercizio del diritto di prelazione da parte dei soci, è sufficiente, ai fini dell’avveramento della condizione, che sia manifestata l’intenzione da parte dei prelazionari di volersi avvalere del loro diritto entro il termine di trenta giorni previsto dallo statuto, senza che sia necessaria un’adesione pianamente conforme all’avvenuta denuntiatio. Società per azioni – Azioni – Clausola di prelazione statutaria – Differenza dal preliminare unilaterale sospensivamente condizionato – Inapplicabilità del rimedio ex art. 2932 c.c. – Mera eventualità, ai fini della denuntiatio, della formulazione di una vera e propria proposta contrattuale (Artt. 2355-bis, 2932 c.c.) La clausola di prelazione statutaria di s.p.a. non è equiparabile ad un preliminare unilaterale sospensivamente condizionato, con la conseguenza che la relativa violazione non può essere tutelata con una pronunzia costitutiva in luogo dell’adem­pimento del promittente, né è [continua ..]


3 dicembre 2014 Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 17053/2011

Società – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Doveri – Diligenza professionale e dovere di agire informato – Applicabilità (Artt. 1176, 2° comma, 2381, 6° comma, 2392, 1° comma, 2476, 1° comma, c.c.) La disciplina della responsabilità degli amministratori di s.r.l., sebbene sia più sintetica di quella dettata per la s.p.a., ne riproduce in sostanza il contenuto, rendendo applicabili, fra l’altro, il parametro della diligenza professionale ed il dovere di agire in modo informato. Società – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Responsabilità solidale – Estensione delle domande svolte dall’attore agli altri amministratori – Richiesta da parte dell’amministratore convenuto – Necessità del consenso dell’attore (Art. 2476, 1° comma, c.c.) L’amministratore di s.r.l. non può, in seguito all’esercizio dell’azione di responsabilità nei suoi confronti, chiedere la mera estensione delle domande svolte dal­l’attore anche agli altri amministratori, giacché le regole generali in tema di responsabilità solidale attribuiscono tale potere al creditore, il quale può scegliere contro quale dei coobbligati agire in giudizio.  Società – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Responsabilità solidale – Chiamata in causa, a titolo di regresso, da parte dell’amministratore convenuto in giudizio – Ammissibilità (Art. 2476, 1° comma, c.c.) L’amministratore di s.r.l. convenuto in responsabilità può chiamare in giudizio gli altri amministratori a titolo di regresso, al fine di ottenere la loro condanna, benché condizionata all’effettivo pagamento della somma di cui pretende di ottenere rivalsa dagli altri. (pgcv)


19 novembre 2014 – Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 22648/2014

Società – Società consortile per azioni – Clausola compromissoria – Opponibilità alla curatela fallimentare – Riferimento della clausola a tutte le controversie fra soci e società – Applicabilità all’invalidità delle delibere assembleari ed alla richiesta di sospensione della loro efficacia (Artt. 35, 5° comma, d.lgs. n. 5/2003; 83-bis legge fall.) La clausola compromissoria contenuta nello statuto di una società consortile, relativa a tutte le controversie tra i soci e la società, vincola la curatela fallimentare se il contratto cui accede non si scioglie a causa del fallimento e trova applicazione tanto in caso di invalidità di delibere assembleari quanto in relazione alla richiesta di sospensione della loro efficacia. Società – Società consortile per azioni – Clausola compromissoria – Invalidità delle delibere assembleari – Vizi diversi dalla nullità – Diritti disponibili – Sussistenza della devoluzione arbitrale (Artt. 2379 c.c.; 34 d.lgs. n. 5/2003) I vizi di convocazione dell’assemblea che non sono fonte di nullità ex art. 2379 c.c. appartengono all’area delle materie compromettibili in arbitri. Società – Società consortile per azioni – Clausola di esclusione del socio in caso di fallimento – Controversia in ordine alla delibera di esclusione – Diritti disponibili – Sussistenza della devoluzione arbitrale – Irrilevanza di un’even­tuale violazione dell’art. 72 legge fall. e della sua applicabilità o meno ai contratti associativi (Artt. 34 d.lgs. n. 5/2003; 72 legge fall.) In tema di clausola statutaria di una s.p.a. consortile che prevede l’esclusione del socio in caso di fallimento, le contestazioni relative alla delibera appartengono al­l’area delle materie compromettibili in arbitri, a prescindere dall’applicabilità o meno dell’art. 72 l. fall. ai contratti di tipo associativo, giacché tale norma è posta a tutela di diritti di natura patrimoniale e, quindi, una sua eventuale violazione non inciderebbe sulla devoluzione arbitrale. (pgcv)


4 giugno 2014 Buttafoco, Presidente – Quaranta, Relatore R.G. 4617/2011

Società – Società di persone – Clausola compromissoria – Nomina degli arbitri da parte dei soci – Nullità della clausola – Nullità della clausola redatta prima della riforma (e non adeguata) (Art. 34 d.lgs. n. 5/2003) È nulla ex art. 34 d.lgs. 5/2003 la clausola compromissoria, contenuta nello statuto di una società di persone, che preveda la nomina degli arbitri da parte dei soci, anziché di soggetti terzi; la nullità colpisce anche gli atti costitutivi non adeguati alla nuova disciplina. Società – Società di persone – Trasformazione in s.r.l. – Società costituita prima della riforma del 2003 – Decisione a maggioranza ex art. 2500-ter c.c. (Artt. 2252, 2500-ter, 1° comma, c.c.) La trasformazione di società di persone in società di capitali si decide a maggioranza ex art. 2500-ter, comma 1°, c.c. anche quando si tratta di società costituite prima della riforma del 2003. Società – Società di persone – Trasformazione in s.r.l. – Società costituita prima della riforma del 2003 – Clausola di rinvio alla legge per tutto quanto non previsto – Irrilevanza (clausola di stile o pleonastica) – Decisione a maggioranza ex art. 2500-ter c.c. (Artt. 2252, 2500-ter, 1° comma, c.c.) La trasformazione di società di persone in società di capitali si decide a maggioranza ex art. 2500-ter, comma 1°, c.c. anche quando si tratta di società costituite prima della riforma del 2003 e sussiste una clausola di rinvio alla legge per tutto quanto non previsto dall’atto costitutivo, giacché si tratta di una clausola irrilevante, in quanto di stile o pleonastica. Società – Società di persone – Trasformazione in s.r.l. – Eventuali vizi procedimentali – Inconferenza del richiamo alla categoria dell’inesistenza della decisione – Stabilità della trasformazione – Tutela risarcitoria (Artt. 2500, 2500-bis, 2500-ter c.c.) Eventuali vizi procedimentali della trasformazione omogenea regolarmente iscritta non possono dare luogo ad inesistenza, né sono in grado di incidere sulla stabilità della trasformazione stessa, potendo dare luogo, se accertati, alla sola tutela risarcitoria ex art. 2500-bis c.c. (pgcv)


27 maggio 2015 – Buttafoco, Presidente – Macrì, Relatore R.G. 24813/2014

Società – Società di capitali – Clausola compromissoria – Diritti disponibili – Corrispondenza tra disponibilità e transigibilità del diritto – Invalidità della delibera di approvazione del bilancio – Meccanismi di stabilità delle delibere assembleari – Disponibilità del diritto e conseguente competenza arbitrale (Artt. 2377, 2378, 2379, 2379-bis, 2434-bis c.c.; 806, 1° comma, c.p.c.; 34, 35 e 36 d.lgs. n. 5/2003) Dal sistema normativo emerge una corrispondenza tra diritti disponibili e transigibili, a prescindere dal carattere imperativo e/o inderogabile delle norme violate. I diversi meccanismi di sanatoria previsti dall’ordinamento nei riguardi delle delibere assembleari viziate, inclusa quella di approvazione del bilancio, fanno propendere per la loro transigibilità e conseguente disponibilità, nonché compromettibilità in arbitri. (pgcv)


7 luglio 2014 – Quaranta, G.U. R.G. 30598/2013

Società di capitali – Invalidità delle delibere assembleari – Compromettibilità in arbitri – Annullabilità – Ammissibilità – Nullità – Inammissibilità (Artt. 2377, 2379 c.c.; 806, 1° comma, c.p.c.; 34, 36 d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 5) Le controversie riguardanti l’invalidità delle delibere assembleari sono compromettibili in arbitri solo quando le doglianze attengono all’annullabilità delle medesime e non anche alla nullità, atteso che solo nel primo caso si versa in ipotesi di diritti disponibili Società di capitali – Invalidità delle delibere assembleari – Nullità – Tutela cautelare atipica – Inammissibilità – Sospensione dell’efficacia – Ammissibilità – Competenza (Artt. 700, 819-ter c.p.c., 2378, 3° comma, c.c.) È ammessa la tutela cautelare atipica anche di mero accertamento, se utile a riparare o alleviare il danno da ritardo nella definizione del giudizio ordinario; tuttavia, in relazione all’invalidità di una delibera assembleare, ad essa va preferita la tutela tipica della sospensione dell’efficacia della medesima ai sensi dell’art. 2378, 3° comma, c.c., applicabile anche alle ipotesi di nullità. In presenza di una clausola compromissoria spetta agli arbitri anche la competenza in sede cautelare, sebbene alcune questioni siano devolute al giudice ordinario. Organismi di diritto pubblico – Nozione e presupposti – Impresa in forma di società cooperativa – Esclusione (Artt. 2082 c.c., 3, 26° comma, d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163) L’art. 6, 5° comma, d.l. 78/2010, conv. in l. 122/2011, in materia di contenimento della spesa pubblica, si applica agli organismi di diritto pubblico ai sensi dell’art. 3, 26° comma, d. lgs. 163/2006 (codice dei contratti pubblici). Non sono tali le società cooperative che svolgono attività imprenditoriale, ossia con metodo economico, anche quando partecipate da enti pubblici; occorre, invece, dimostrare lo svolgimento di un’attività di interesse generale, finanziata con fondi prevalentemente pubblici. (cl)


16 giugno 2014 – Macrì, G.U. R.G. 5715/2014

Concorrenza sleale – Storno di dipendenti – Fattispecie – Violazione di segreti – Estremi (Artt. 2598 c.c.; 98, 99 c.p.i.) Integra atti di concorrenza sleale, nella forma dello storno di dipendenti, il contegno dell’imprenditore che sottrae quasi un intero gruppo di professionisti pratici del medesimo sistema di lavoro entro una zona determinata, perseguendo un vantaggio competitivo. Del pari, i dipendenti che forniscono ad un imprenditore concorrente elenchi di clienti violano il dovere di riservatezza nei confronti del datore di lavoro. (cl)


5 marzo 2015 – Buttafoco, Presidente – Macrì, Relatore R.G. 27668/2014

Società – Società per azioni – Azioni – Limiti al trasferimento – Clausola di prelazione impropria – Ammissibilità – Applicabilità al conferimento – Sussistenza – Determinazione del prezzo di cessione – Estremi (Artt. 2355-bis, 2° comma, 2437-ter c.c.) Quando la clausola di prelazione di uno statuto di s.p.a. include termini generici (quali cessione, trasferimento, alienazione) essa si riferisce anche ad operazioni diverse dall’alienazione, come il conferimento. In tali ipotesi si versa in un caso di prelazione “impropria”, in cui, data l’infun­gibilità della prestazione della controparte, il prezzo di cessione da indicare nella denuntiatio è determinato secondo i criteri indicati dall’art. 2437-ter c.c. Tale disposizione costituisce, infatti, il parametro di riferimento in tutte le ipotesi in cui la clausola statutaria non indica il procedimento per la determinazione del prezzo di cessione. (cl)


5 dicembre 2014 – Macrì, G.U. R.G. 30986/2014

Obbligazioni – Risoluzione del contratto – Sussistenza di gravi inadempimenti – Ammissibilità –Concordato con continuità aziendale – Rapporti (Artt. 1454 c.c.; 161, 6° comma, 182-quinquies legge fall.) In presenza di gravi inadempimenti del debitore è legittima la risoluzione del contratto, anche se è stata presentata domanda di ammissione al concordato preventivo con continuità aziendale. Sebbene, in teoria, l’eventuale ammissione alla procedura renderebbe indispensabile la prosecuzione del rapporto per superare la crisi, tale conclusione non può essere accolta quando manca un solido piano per fronteggiarla. (cl)


5 febbraio 2015 – Rustichelli, Presidente – Macrì, Relatore R.G. 25403/2014

Monopolio legale – Estensione dell’attività su mercati limitrofi – Necessaria separazione societaria – Giurisdizione del giudice ordinario – Presupposti (Art. 8, comma 2-bis, legge 10 ottobre 1990, n. 282) In relazione all’illecita concorrenza posta in essere da un’impresa che opera in regime di monopolio legale estendendo la sua attività su mercati limitrofi senza operare la separazione societaria richiesta dalla legge, la giurisdizione spetta al giudice amministrativo. Diversamente, il giudice ordinario può conoscere le questioni inerenti il risarcimento del danno eventualmente arrecato ai concorrenti. (cl)


10 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 21588/2014

Responsabilità patrimoniale – Sequestro conservativo – Presupposti – periculum in mora – Estremi (Artt. 2470 c.c.; 671 c.p.c.) In tema di sequestro conservativo, le fondate ragioni del creditore di perdere la garanzia del proprio credito (cd. periculum in mora) possono essere desunte sia da elementi oggettivi, quali la capienza patrimoniale del debitore in rapporto al­l’en­tità del credito, da valutarsi fino al momento in cui potrebbero realizzarsi le condizioni per il soddisfacimento del medesimo; che da elementi soggettivi, ossia il com­portamento processuale ed extraprocessuale del debitore, che rendano verisimile la possibilità di un depauperamento del patrimonio. Società – Società a responsabilità limitata – Responsabilità degli amministratori – Imputabilità e contenuto – Business judgment rule – Estremi (Artt. 1176, 2° comma, 2236, 2° comma, 2381, 2392 ss., 2476, 1° comma, c.c.) I parametri di imputabilità della responsabilità degli amministratori di società di capitali seguono lo schema della responsabilità per inadempimento. A tale riguardo, la disciplina della s.r.l. rispecchia quella della s.p.a., atteso che l’art. 2476, 1° com­ma, c.c. riproduce in forma sintetica il contenuto degli artt. 2381 e 2392 ss. c.c. Nel valutare la diligenza tenuta dagli amministratori, l’insindacabilità delle scelte di merito da parte del giudice (c.d. business judgment rule) non è assoluta, in quanto occorre verificare se il procedimento decisionale sia stato coerente, congruo ed ispirato da princìpi di liceità, razionalità, congruità ed attenzione, avendo riguardo alla prevedibilità dei risultati, in ragione delle informazioni a disposizione. Società – Società a responsabilità limitata – Doveri e responsabilità dei sindaci – Contenuto (Artt. 2401, 2403, 2407, 2447, 5° comma, c.c.) Grava sui sindaci di società di capitali una responsabilità di tipo contrattuale. A questo riguardo l’attore ha l’onere di dimostrare la violazione di obblighi previsti dalla legge o dallo statuto, in particolare del dovere di vigilanza (anche senza l’individuazione di specifici comportamenti), e del nesso causale tra tali violazioni ed il danno, mentre spetta ai [continua ..]


30 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 21588/2014

Fallimento – Fallimento di società – Responsabilità degli organi sociali – Azione esercitata dal curatore – Caratteri – Prescrizione – dies a quo (Artt. 146 r.d. 16 marzo 1942, n. 267; 2394, 3° comma, c.c.) L’azione di responsabilità nei confronti degli organi sociali, che la legge intesta al curatore, è inscindibile ed unitaria, in quanto cumula quelle esperibili dalla società e dai creditori sociali e può, pertanto, fondarsi sui presupposti sia dell’una che dell’altra. L’insindacabilità delle scelte di gestione da parte del giudice (cd. business judgment rule) non è assoluta, in quanto il giudice può valutare la ragionevolezza della scelta e la prevedibilità dei risultati. Nella valutazione delle singole operazioni è irrilevante che alcune abbiano determinato una soddisfazione preferenziale dei creditori. Il termine quinquennale di prescrizione decorre, per l’azione dei creditori sociali, dalla conoscenza dell’insufficienza del patrimonio sociale al soddisfacimento dei crediti. Essa è una situazione diversa (più grave e definitiva) dello stato di insolvenza, potendosi manifestare in un momento sia anteriore che successivo alla dichiarazione di fallimento. Società – Società di capitali – Amministratore di fatto – Responsabilità degli amministratori – Presupposti – Quantificazione del danno – Differenza tra attivo a passivo fallimentare – Condizioni (Artt. 1223, 2392 ss. c.c.) Per qualificare un soggetto come amministratore di fatto occorre che le attività gestorie poste in essere concretamente abbiano carattere sistematico e non occasionale. La conoscenza delle dinamiche interne alla società, il riconoscimento implicito di un ruolo gerarchico e disciplinare, le reiterate garanzie reali e personali costituiscono indici in questo senso. In tali ipotesi, l’amministratore di diritto non è esentato da responsabilità, in quanto grava su costui l’obbligo di diligente gestione e di vigilanza sull’operato dei colleghi. La quantificazione del danno risarcibile deve essere determinata avendo riguardo all’impatto degli specifici inadempimenti. Anche in caso di mancanza della contabilità, essa non può essere determinata in termini di differenza tra il passivo e [continua ..]


14 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 24311/2014

Responsabilità patrimoniale – Sequestro conservativo – Presupposti – Pericolo di infruttuosità – Incapienza patrimoniale – Necessità – Caratteri (Artt. 2470 c.c.; 671 c.p.c.) In tema di responsabilità patrimoniale la tutela cautelare è ammessa in presenza della probabilità, verosimiglianza o apparenza di una pretesa creditoria (fumus boni iuris) e del pericolo dell’infruttuosità del diritto. Quest’ultimo può essere desunto da elementi soggettivi (come il comportamento anche extraprocessuale della parte) ed oggettivi, tra cui l’incapienza patrimoniale del debitore, che può essere desunta anche dalla conversione del patrimonio in entità facilmente sottraibili alle pretese dei creditori. Società – Supersocietà di fatto – Presupposti – affectio societatis – Prova – Preventiva delibera assembleare – Necessità – Condizioni (Artt. 2247, 2361, 2° comma, c.c.) La dimostrazione dell’esistenza di una supersocietà di fatto tra persone fisiche e società di capitali presuppone la prova degli elementi costitutivi del rapporto sociale, che possono essere desunti sia da prove storiche (ossia documentali) che critiche (presunzioni gravi, precise e concordanti). La delibera assembleare richiesta dall’art. 2361, 2° comma, c.c. è necessaria quanto meno per la valida partecipazione della società di capitali al sodalizio. Società – Società di capitali – holding di fatto – Presupposti ed estremi – Direzione unitaria – Necessità (Art. 2497 c.c.) Il gruppo costituisce una situazione di fatto cui l’ordinamento dà rilievo giuridico, ovvero l’esercizio dell’attività di “direzione e coordinamento” di cui all’art. 2497 c.c., da intendersi come “gestione unitaria” o “direzione unitaria”. È configurabile una holding di fatto quando questa agisce per il perseguimento di un risultato economico ottenibile mediante un’attività professionale organizzata con il coordinamento dei fattori produttivi del gruppo, anche senza spendere il proprio nome. (cl)


30 aprile 2015 – Quaranta, G.U. R.G. 3178/2015

Società – Società a responsabilità limitata – Atti degli amministratori – Simulazione – Annullamento per conflitto di interessi – Presupposti – Legittimazione attiva e passiva (Artt. 1414, 1417, 2475-ter c.c.) In relazione agli atti conclusi dagli amministratori, la legittimazione attiva a chiedere la simulazione oppure l’annullamento per conflitto di interessi spetta alla società e non ai singoli soci; del pari, la legittimazione passiva sussiste in capo al terzo contraente e non all’amministratore che ha concluso l’affare in nome della società. L’annullabilità del contratto stipulato dall’amministratore in conflitto di interessi con la società non presuppone un danno al patrimonio sociale, ma è sufficiente la mera potenzialità lesiva dell’atto. (cl)


30 giugno 2015 – Macrì, G.U. R.G. 6330/2015